27.9.07

sul matrimonio


alle volte una riflessione può condurre a conclusioni inaspettate.

non ho mai creduto nel matrimonio.

non ho mai creduto nella possibilità di dare una forma razionale alla passionalità delle emozioni.

non ho mai creduto che tutto ciò potesse avere un senso.


mi soffermo a riflettere al tutto da un punto di vista prettamente estetico considerando la forza che la ragione ha nel dare una forma alla materia che i sensi acquisiscono costantemente.


dopo una lezione di filosofia in un'insolita aula universitaria...



(un grazie ad Elio Franzini)


ragione estetica.
solo in apparenza vige una contraddizione ossimorica fra questi due termini, infatti essi operano insieme e si sviluppano in un percorso parallelo e l'azione del separarle è indice di una mancata comprensione della profondità della conoscenza.

ragione-logos
estetica-aisthesis

all'inizio non c'era il logos, ma solo l'aisthesis, solo la sensibilità estetica intesa a livello sensoriale e non legata alle teorie di bello artistico che sono derivate poi dall'uso del termine.
all'inizio c'è l'anima che sente e che percepisce il mondo circostante.
la genesi del logos e dell'esperienza cognitiva è legata alla precedente esperienza sensoriale che fornisce il materiale informe a cui la ragione si adopererà per dare una forma.

quindi esperienza sensibile o estetica e ragione sono come un Giano bifronte, parti della stessa unità che operano insieme e si sviluppano in un percorso parallelo.
esiste un rapporto simbolico fra ragione ed estetica, considerando l'aggettivo simbolico come l'unione di due parti che però mantengono ognuna la propria singolarità: la realizzazione del simbolo avviene nel momento di unione delle due parti separate.

con la nascita del simbolo non si vede un terzo risultante: l'identità derivante resta un agglomerato di due parti distine senza alcuna sintesi dialettica dei due che fa nascere un "terzo" elemento che ne è la sintesi.
l'unione simbolica che deriva dalle due componenti è un'unione che fa pensare. e molto.
l'unione fra un uomo e una donna è il massimo esempio in cui le parti si uniscono, ma restano distinte. la problematicità dell'unione deriva quando le parti perdono la propria indipendenza a livello di unione mentale per quello che riguarda la componente invisibile dell'unione.
il rapporto simbolico è un tipo di rapporto che è costantemente in discussione e in evoluzione, solo così può caricarsi di un significato sempre nuovo che faccia pensare.

fino al XVIII secolo l'immaginazione è sempre stata associata alla sensibilità, anche se è innegabile lo scetticismo che da sempre filosofi e pensatori hanno provato nei loro confronti, dal momento che sono componenti soggettive e incontrollabili dell'animo umano definite anche "errabonde creatrici di sogni e visioni".

il problema da analizzare è quello riguardante la possibilità di essere vissuti da un'immaginazione giudicatrice.
la sensibilità giudicante è forse indipendente dalla razionalità?

quando ci piace qualcosa, stiamo giudicando.
in questo giudizio entra forse la nostra razionalità? non è forse solo il logos che si permette di giudicare? o forse anche la sensibilità è, in qualche modo, giudicante?

la vita umana è generata da una dimensione di piacere che prescinde dalla razionalità.
quando diamo una forma razionale alla materia sensibile informe, siamo così sicuri della correttezza delle nostre azioni?

l'innamoramento è la componente sensibile dell'amore, quella legata ai sensi e all'immaginazione, mentre il matrimonio ne è la razionalizzazione, la sua forma istituzionalizzata.

Montesquieu, nel suo “esprit des lois”, sosteneva che andasse ricercato lo spirito delle leggi, quella parte arguta, immaginativa della legislazione, non considerando le leggi solo dal punto di vista razionale, nonostante esse siano frutto di un attento processo sorvegliato dal logos.

riservando un'importanza basica alla sensibilità e all'immaginazione nella vita dell'uomo, ci si accorge di come esse, se lasciate
sole siano origine di errore: l'immaginazione è soggetta ad errore poichè costituita da immagini astratte.
l'immaginazione è importante, ma non si può costruire un sapere solo basandosi su di essa: è necessaria una ragione che la plasmi e le conferisca una forma organizzata.

per questo motivo il rapporto simbolico fra uomo e donna è da sempre regolamentato da un'istituzione che riesca a dare un nome all'informe forza distruttiva dei sentimenti.

in un momento tutte le mie convinzioni sono state distrutte dal mio stesso pensiero.