30.6.10

biancolore.




Perché troppo nero mi aveva stufato.
Perché era il momento giusto per un buon cambio.
Perché voglio vedere il mondo come non lo avevo mai nemmeno pensato.
Perché c'è un mondo di colori.
Ma sanno tutti un pò di bianco.

Grazie a Luca, ai suoi tetti e alle conversazioni che rischiarano la notte.

Collage: per un'arte del ricordare




Il suono del ricordo della tua voce e la parola scritta non conservano la vita, quindi il sentimento dell'assenza si farà ancora più grande.


Una riflessione sulla meticolosità della conservazione del ricordo, dell'amplificazione dei sentimenti attraverso pezzi di vita portati avanti con il collage, la volontà di non cancellare mai ciò che è stato, di tenere in vita, quasi feticisticamente, ma solo in nome della gioia delle sensazioni correlate, ogni pezzo di noi raccogliendo nel portafogli, negli scaffali, dentro i libri, fra le mails, nella rete, nel computer, nei cassetti della cucina, nei ripiani degli armadi, nel sacchetto della magnesite.


Rivalutazione dell'atto del conservare-mantenere-ricordare.

Non voglio buttare via nulla.

Voglio ri-costruire e ri-respirare la pienezza di un sentimento che non vuole morire.

Oggi è difficile.

Vivere senza di te, oggi, è terribilmente difficile.


Per questo conservo.

Recupero.

Ricerco.


Non voglio perdermi nulla di ciò che siamo stati.

Non voglio perdermi nulla di ciò che potremmo essere.

Perché potremmo ancora essere.

Perché siamo stati qualcosa.


L'essenza del collage è estremamente semplice, a tal punto che potrebbe apparire persino banale e ingenua.

Conservare qualcosa che ha già vissuto, che ha già avuto una vita propria, trasformandolo in altro e consentendo una forma nuova di essere al mondo.

Così il mio pensiero di Noi.

Si rinnova, ri-nasce, ri-torna.


Pensare che sarebbe stato facile dimenticarsi di noi.

Pensare che sarebbe bastato un attimo per ritornare a sorridere.

Pensare che non pensandoci il sentimento sarebbe svanito e le parole avrebbero assunto un peso diverso.


Illusi.

O forse solo io.

Illusa.


Perché qui il problema è chissà tu cosa pensi, cosa fai, come stai, come vivi, se vivi, cosa senti, quando e quanto.

Un tema ricorrente.

Una forza invadente.

Un silenzio distruttivo, ma con un'anima costruttiva.


Voglio distruggere e ricominciare.

Voglio ritagliare ed incollare.

Come si fa con i pezzi del cuore dopo che è stato calpestato.

Voglio poterlo fare.

Ma tu sei più forte di tutto questo.

E la tua lontananza mantiene la lacerazione.

La tua vicinanza ne stimola la tachicardia.

Il tuo pensiero ne rigenera il battito.


Un compito difficile, quello del cuore dell'amante.

Una scelta difficile, quella di chi non ama.


La notte confonde le anime sole.

La luna riunisce brandelli lacerati.

Questa notte mi addormento nella tensione fra passato e futuro.

Il presente, è da rivedere.



The courage to face reality as it is, without lies.
The courage to know your wound
but to insist on beauty and outgrow it.
The courage to open your heart, to hold fast to truth,
and to stand each step in your dignity.

(Homage to Young Man, Nizlopi)



Ma il coraggio, quello, nonostante si nasconda, sembra non mancare.