27.9.07

eliocentrismo




sembra quasi di assistere al processo contro Galileo, lo vedo, è lì che si atteggia davanti ad una polverosa lavagna, mentre cerca di dare un senso alle sue inestimabili scoperte.


inutile notare nei suoi occhi la passione di chi cerca di far capire che non è tutto perduto, inutile notare negli occhi dei suoi ascoltatori un muro di ghiaccio.


un cambio di centro, nulla di così radicale.



se solo avessero saputo, se solo avessero ascoltato, se solo avessero guardato oltre il proprio naso.
se solo.


nonostante tutto questo, continuo a leggere e stupirmi dinnanzi alle prove matematiche dell'esistenza di Dio.





GALILEO :” in quel momento capii che l’evo antico era finito e cominciava la nuova era.
Presto l’umanità avrà le idee chiare sul luogo in cui vive, sul corpo celeste dove dimora. Non le basta più quello che sta scritto nei libri antichi: dove per mille anni ha dominato la fede, ora domina il dubbio.
Tutto il mondo dice: d’accordo, sta scritto nei libri, ma adesso lasciate un po’ che vediamo noi stessi. È come se la gente si avvicinasse alle verità più solenni e battesse sulla loro spalla; quello di cui non si era mai dubitato, oggi è posto in dubbio.

L’universo nel giro di una notte ha perduto il suo centro, e la mattina dopo ne aveva un’infinità. Tanto che ognuno, oppure nessuno, ne sarà considerato il centro.
Da un momento all’altro, guarda quanto posto c’è.”

ANDREA :” c’è posto per tutti, papà!”

GALILEO :”voglio che tu capisca, figlio mio, voglio che tu capisca, tu che sei così giovane, tu che puoi ancora cambiare il mondo.”

ANDREA :”ma io lo vedo che il Sole, la sera, sta in un punto diverso che al mattino. Perciò non sta fermo.
Mai e poi mai!”

GALILEO :”tu vedi! Ma che vedi, tu? Tu non vedi un bel niente. Tu guardi come un allocco: è molto diverso che vedere.”