7.3.07

e allora dillo pure...



musica. luci. suoni. colori.


pochi ingredienti che, se ben dosati, possono generare un cocktail di emozioni uniche e irripetibili.


per troppo tempo non sono andata ad un concerto,per troppo tempo non mi sono emozionata davanti ad un palco, davanti a qualcuno che si apre completamente a te e che ti si getta fra le braccia nella speranza che tu sappia come accoglierlo, come prenderlo, come abbracciarlo, come non fraintenderlo.


artisti: alle volte si fa presto a giudicarli come una massa di ricchi-inetti-totalmente dipendenti dai loro gestori d'immagine-senza problemi.


alle volte però, si ha ragione.


altre, invece, ci si sbaglia.


grande niccolò.

grazie niccolò.

grazie per il tripudio di emozioni che la tua voce e la tua musica sapientemente mescolate a luci e fumogni hanno saputo regalarmi.


emozioni parzialmeti dipendenti anche dalla presenza, non trascurabile, di un meritevole cavaliere che, con il suo cavallo grigio metallizzato, ha saputo condurmi in un castello di tubi argentati e impalcature moderniste trasformato per una sera in un luogo magico in cui il tempo è stato fermato, in cui nessuno è stato giudicato per ciò che è, ma solo pazientemente ascoltato, incitato, affiancato.


scambi di sorrisi, di commenti, occchiate.


grandi giochi di parole, di note, di musica dura che buca le casse, direbbe qualcuno, ma anche di note dolci e, forse, un pò malinconiche, ma come cancellare un così forte sentimento dall'arcobaleno delle emozioni?


serata magica, persa, sospesa in un castello incantato protetto dalla pioggia che incessante bagna la terra e riempie il fossato che lo circonda.


fortunatamente il ponte levatoio è rimasto chiuso concedendoci la possibilità di continuare a sognare e di rivivere singolari emosioni.


grazie cavaliere dal cavallo metallizzato per tenermi nascosta in questo remoto castello: un pò nella speranza che non si accorgano di avermi persa, un pò con l'orgoglio di avermi trovata e stretta a sè...
perchè se è vero che possiamo comunicare in mille modi oltre al linguaggio, tornerò invece a dare un forte significato alle parole leggendo dentro quel "ti amo" gridato a squarciagola un pò di inesorabile e soggettivo orgoglio femminile.
e allora dillo pure, che sei offeso...