30.3.12
16.2.12
#2
Presa di coscienza #2
San Valentino da queste parti passa inosservato.
Un pò come la Pasqua in una famiglia post-ebraica.
Noi ci mangiamo su.
Per rifarli più o meno uguali, check this out: http://thecookingovation.wordpress.com
13.2.12
Modern Love
If I seem absent minded
Just keep telling me facts
And keep making me smile.
I've never known what's good for me
Baby, you've got to be more demanding
I will be yours
I'll pay for you anytime
8.2.12
4.8.11
eppure

28.7.11
TCDD 56

12.5.11
troubled heart

I want to be a good woman
And I want, for you to be a good man.
This is why I will be leaving
And this is why, I can’t see you no more.
I will miss your heart so tender
And I will love
This love forever
I don’t want be a bad women
And I can’t stand to see you be a bad man
I will miss your heart so tender
And I will love
This love forever
And this is why I am leaving
And this is why I can’t see you no more
This is why I am lying when I say
That I don’t love you no more.
But I stayed.
Here for you.
And I loved.
You more then ever.
29.4.11
hotel chevalier
light up my darkness

If heaven and hell decide
That they both are satisfied
Illuminate the no's on their vacancy signs
If there's no one beside you
When your soul embarks
Then I'll follow you into the dark.
28.4.11
5.2.11
gomiti, stelle e altre storie

17.10.10
stars are indispensable_bis
E' tutta colpa delle stelle.
E del loro instancabile luccichio.
In una notte con un'aria così pulita, le persone finiscono col raccontarsi.
Senza accorgersene, aprono il proprio cuore e, rivolte a chi gli sta accanto, cominciano a parlare come se stessero confessandosi con delle stelle che splendono nello spazio.
E, ancora una volta, stars are indispensable.
Anche se, oggi, si sente solo il rumore dell'acqua.
Grazie a B. Yoshimoto e alla semplice profondità della sua scrittura.
11.5.10
spiegazioni lineari
Ci piace la linearità, quanto é semplice la storia.
E come tutto è reale, senza fronzoli.
Non fanno che gesti elementari, necessari, tanto che alla fine il disparire del Cristo sembra un fare scontato, quasi una consuetudine.
Ci piace la linearità, ma non basterebbe a farci amare così tanto quella storia, che invece amiamo così tanto per un'altra ragione ancora: in tutta la storia, ognuno non sa.
Gesù sembra non sapere di sé, né della sua morte.
Poi loro, i due uomini, non sanno di lui né della resurrezione.
Alla fine si chiedono come hanno potuto non riconoscerlo, come hanno potuto.
Noi conosciamo quella domanda.
Come abbiamo potuto non sapere, per così tanto tempo, nulla di ciò che era, e tuttavia sederci alla tavola di ogni cosa e persona incontrata lungo il cammino?
Cuori piccoli, i nostri, che nutriamo di grandi illusioni, e alla fine, ci ritroviamo a camminare come ciechi discepoli a Emmaus, al fianco di amici e amori che non riconosciamo, fidandoci di un Dio che non sa più di se stesso.
Conosciamo l'avvio delle cose, ne riceviamo la fine, ma ne manchiamo sempre il cuore.
Aurora, però già epilogo, perenne scoperta tardiva di un cuore che ha appena smesso di battere.
Un giorno, arriverà quel gesto che ci farà capire.
Ma non è ancora giunto il nostro momento.
Per adesso, viviamo.
Ho cercato di spiegarlo al mio fidanzato affinché lui sapesse.
Non mi ha ascoltato.
Ha fatto finta.
Non mi ero spiegata.
L'ho ridetto.
Ci siamo capiti.
Per davvero?
Omaggio ad A.Baricco, Emmaus.