17.7.06

mad for supermarket


fare la spesa.
andare al supermercato per necessità e ritrovarsi immersi in un mondo di colori e profumi inebrianti...
venire travolti da un turbine di confezioni, marche differenti ognuna con un logo più accativante del vicino, tutti creati da menti plasmate dalla rigida logica del mercato.

è assurdo di come si incontrino persone sempre diverse, ognuna con una storia, una vita al di fuori di quegli scaffali colmi di cibo in scatola, bevande o dolciumi.
è allo stesso tempo così assurdo di come tutto si perda altrettanto velocemente, di come quando si esca ci si sia già dimenticati del viso della cassiera o del nostro "vicino di coda".
mah...la frenesia della vita cittadina.
abbandonare il super per la più romantica bottega?
sono scelte.
spesso dettate anche dal portafoglio!


buona spesa

13.7.06

impazienza


quante volte ci si ritrova in situazioni in cui non ce la si fa proprio ad aspettare, ad attendere.
aspettare una risposta che si spera giunga dagli altri e molto spesso una risposta che si spera giunga da altri, ma in realtà, non può che provenire da noi solo che non si ha la volontà di cercarla fino in fondo, non ci si guarda bene dentro, ma si aspetta che gli eventi che ci scorrono attorno facciano in modo che la tanto agoniata risposta fuoriesca da sola...
impazienza di vivere, volere tutto e subito magari perdendo la bellezza dell'attesa, la bellezza di quei nove mesi che formano una nuova vita, la bellezza di quei 365 giorni che ci fanno rivivere il nostro compleanno,la bellezza di quei mesi che danno ai peperoncini quel sapore così piccante, così particolare, la bellezza di quella notte insonne che ci separa da un giorno speciale...la bellezza dell'attesa.
indole focosa e impaziente la mia, indole di chi vorrebbe tutto e subito, di chi vorrebbe mettersi sugli sci e il giorno seguente scendere dalla pista dei mondiali, indole di chi vorrebbe andare a scalare e riuscire sempre in ciò che fa (pena un profondo sconforto).
indole che deve imparare ad attendere.
attesa: forse la parte più difficile per chi vorrebbe succhiare da ogni istante di vita il meglio che questa le possa offrire, per chi vorrebbe vivere sempre. non di fretta, non freneticamente, ma sempre e che vede nell'attesa l'allontanamento di un istante degno di essere vissuto per poterne poi affiancare subito un altro, e un altro e un altro ancora...

back to bordighera


what an experience, man?

una cittadina di mare, quasi una come le altre, quasi una insolita, piena di anziani con i loro nipotini...
quasi.
si perchè bordighera non è stato per me il solito luogo di villegiatura.molto di più...come una piccola palestra di vita, un luogo in cui sperimentare mille esperienze diverse per poi scegliere cosa ci piace fare, con chi ci piace farlo e dove ci piace farlo...

da sempre odiata durante l'infanzia in cui mi vedevo obbligata a recarmi in quel noioso paese pieno di vecchi e scarno di giovani.
in realtà non è affatto così.
il problema è che le cose di valore non vengono mai lasciate sotto gli occhi di tutti, non vengono mai esposte a qualsiasi profano con il rischio che veda l'oggetto sacro.
la gioielleria più rinomata non esporrà mai in vetrina il suo pezzo più prestigioso solo per attirare folle di curiosi, ma lascerà che ne possano fruire solo i pochi che si addentrano.
molto spesso così accade per le persone: si nascondono, non vogliono che tutti le vedano, quelle più preziose non stanno nel centro della città, ma si rintanano nei paesini attorno che offrono molta più semplicità e purezza ai contorni delle loro azioni.


grazie nonni per aver scelto di vivere in un posto come questo.

12.7.06

amsterdam: enoteca con piccola cucina


tu cosa vorrai fare da grande?
"l'ingegnere edile"
"la commessa da Treesse"
"la velina"
"l'organizzatrice di mostre"

parlare della vita e dei progetti futuri.
ognuno ha un suo obbiettivo, un suo sogno nel cassetto ed io ho voluto rendere omaggio ad uno di questi.
Amsterdam:enoteca con piccola cucina italiana.

idea insolita, ma invitante.
vendere la propria nazione e, in qualche modo, vendere anche sè stessi.
sapersi vendere:un'arte raffinata e affatto semplice.
questo è ciò che ho imparato dalle lunghe conversazioni con il futuro propietario dell'enoteca e imporatore di vini in Olanda direttamente dalla maremma toscana!
buona fortuna enologo!

workshop


partecipare ad un laboratorio scelto fra i tanti che l'università propone e ritrovarsi immersi in un ambiente che assomiglia tanto al tanto immaginato ambiente lavorativo che da sempre frullava nella mente, ma che non aveva mai trovato una concretizzazione a livello teorico, ma soprattutto pratico.
organizzare mostre. organizzare una mostra. non una mostra qualunque, ma una mostra di fotografia, una mostra di foto di un grande maestro, di un vecchietto abbigliato da cow-boy nelle aule dell'università statale di Milano.
un folle fotografo. folle, forse un pò come tutti i fotografi che vivono per cogliere un attimo, quell'attimo che mai tornerà, quell'attimo che fa la storia, quell'attimo che tutti vivono, ma che pochi ricrdano come degno di importanza.

gli attimi.
cos'altro è la vita se non un insieme di attimi, un agglomerato di momenti, un collage di situazioni che si succedono una dopo l'altra facendoci emozionare, facendoci ridere e piangere, gioire e tremare?

vivere per l'attimo.
questo ciò che ho appreso durante gli incontri con De biasi sempre attento ad immortalare quell'unicum che solo l'obbiettivo riesce così bene a fermare nel tempo, a cui solo l'obbiettivo riesce a dare una sfumatura particolare, quasi romantica, retrò.


la fotografia conserva per me quell'alone, quell'auraticità che Benjamin tanto sentiva perduta.
quell'unicum, che per Barthes era tutto ciò che ci potesse essere, quell'unicum che cancellava tutto ciò che è venuto prima e tutto ciò che verrà dopo.
vivere per quell'istante, riviverlo cancellando ogni ricordo e immergendosi completamente nell'immagine che è viva anche se ne "mortifica" i soggetti.
acquisire una posa nel momento dello scatto per confermare la propria soggettività di soggetto consapevole di stare per divenire oggetto.
fotografare: oggetivare un soggetto.
venir fotografati: dare una forma alla propria oggettivizzazione.

vivere per qualche settimana in un surrogato del proprio futuro: un'esperienza estraniante, ma appagante.

grazie sara che mi hai accompagnato in questo percorso

dreaming norway

progettare un viaggio. un'esperiena magica. immaginare luoghi lontani, acquistare guide, cartine, documentarsi in ogni modo possibile sui luoghi che si visiteranno, apprestarsi a fare gli ultimi acacquisti utili al viaggio nella speranza di non arrivare nel luogo magico disorganizzati.
un viaggio. una storia. un racconto.




viaggiare.
forse l'unico modo che ci permette di conoscere al meglio ciò che ci circonda, chi ci circonda e perchè no, anche noi stessi.
andare lontano, per vedersi dentro. un paradosso forse, ma nel mondo della biologia, nel mondo della chimica dei sentimenti è quasi fondamentale. come un assioma inviolabile che mostra come sia impossibile vedersi dentro se ci si sofferma troppo a guardarsi dentro e di come ci si scopra proprio nel momento in cui non ci si stava cercando; un pò come si cercano delle risposte, quando si cerca di ricordare dei nomi che sono proprio lì sulla punta della lingua e più si cercano meno si trovano, poi, un bel giorno, mentre ci si lava i denti, ecco che ci viene in mente il nome di quell'attore tanto cercato quella sera in quella discussione fra amici..."robert redford...mah...chissà cosa vorrà dire...(sputo di dentifricio)...redford...ah, ma sì, l'attore di Proposta indecente...flushh..(acqua del rubinetto)..giusto, giusto...appena vedo claudio glielo dico!"



quest'anno spero di ritrovare una parte di me nel timido nord europa, nei fiordi dell'affascinante norvegia, nei boschi più selvaggi, nella Oslo più chic e raffinata,nel magico ponte fra due nazioni, nella mercantile Copenaghen...



viaggiare.
molto spesso una delusione rispetto ai tanti piani che si sono fatti prima della partenza, ma alla fine il sogno prima del viaggio è inevitabile: idealizzare una meta tanto agoniata, immaginare conversazioni con pescatori artici e chissà quant'altro...

11.7.06

nuovi amici

a volte accadono delle cose per le quali non ci si rende benissimo conto se quello che si sta vivendo è reale oppure non è altro che la rappresentazione di ciò che si ha letto in qualche vecchio libro e che ora torna alla coscienza come pseudo-realtà...
conoscere alcuni di quei ragazzi senegalesi che a volte tanto ci stressano perchè vogliono che compriamo qualcuno dei loro libri, magari acquistandone uno nella speranza di arricchire in qualche modo questi ragazzi tanto bisognosi di aiuto, ma che, secondo alcuni punti di vista, sono molto più ricchi di noi...

il loro sorriso perenne non è che la manifestazione di come "la richesse de la poche", come la chiamano loro, in realtà non aiuta molto ad incrementare "la richesse du coeur".

molto spesso non ci si rende conto di come questi ragazzi abbiano tantissimo da offrirci, di quanto essi siano ricchi, di come la loro saggezza proviene da una vita vissuta all'insegna della povertà, ma non certamente di quella di spirito.


e così, da due settimane a questa parte passo parte delle mie giornate a conversare con loro ad apprendere delle vere perle di vita da Papa Abdou, il più saggio di tutti dovuto solamente al fattore età.
è magnifico scoprire di come questi ragazzi se ne intedano di filosofia, di come conoscano Nietzsche, Decartes, Bergson, Marx e altri molto meglio di come cerchiamo di mostrare noi solo per dare una motivazione alla tanto ambita "superiorità occidentale".

ogni giorno che passa ricevo dei consigli degni di Cohelo, ogni istante che vivo con loro mi sembra di passarlo dentro L'alchimista, di come personaggi descritti nei libri in realtà, se si cerca un pò, esistano davvero.

ringrazio adri per avermi fatto conoscere questi ragazzi speciali con i quali passo le mie giornate senza scopo e, grazie alle nostre conversazioni, a poco a poco acquisiscono uno scopo.

adoro quando parliamo seduti nelle ore più calde della giornata sotto gli alberi di corso garibaldi oppure quando i passanti mi guardano male solo perchè sono una ragazza bianca seduta su una cassetta della frutta in mezzo a tre ragazzoni di colore...
colmando i loro occhi di stupore e perfidia, tutte quelle persone che passano e vivono nell'indifferenza più totale nn si rendono conto di quanto stiano perdendo.

grazie ragazzi

grigliate estive


cosa c'è di meglio se non una bella grigliata estiva fra amici al fresco di un giardino immersi nella brianza più vera?

questo è ciò che accade quando si hanno amici speciali, persone semplici che si accontentano di un'anguria da 17kg per ridere ed escogitare insieme un metodo per tagliarla!!!

questo è ciò che molto spesso manca: ricercare una felicità nella semplicità.


grazie sara, chiara, edo, alessio, giulio, adri