22.7.10

Where is Venice?




Looking for something.
Big as a town and small and fragile as the life that passes through it.
We found some sings.
Life was there.





He found it.

a/r



A tratti fragile, come quell'anima emozionata capace di leggerne i segni del cuore.
Rinnovamento di una visione lontana.
Immensa pregnanza di un significato.
Sommerso.
Immerso.
Protetto.

Il momento era arrivato.
Certi ritorni non potevano essere ulteriormente rimandati.


A tout à l'heure.

21.7.10

Senza tempo


Un segno.
Una traccia.

Quel sorriso che rimane.
Quell'emozione che scalda il cuore.

E l'imprevedibile scorrere della vita.


-merci-

13.7.10

il sogno


Ti accendi d'un tratto una sigaretta, o forse l'avresti fatto se non avessi smesso di fumare, per te, per noi, per un sogno, per un ideale, un pò ti annoi un pò ti vergogni, ma sostieni che siamo ancora nei meandri di un amore.

In effetti, nessuno ci guarda, siamo uno nell'altra.

Soli, abbandonati ai nostri cuori.

Poi, mi accorgo che non mi hai sentito, anzi, non mi hai neppure visto.

Mi dò una mossa.

Penso al tuo volto rimasto in me, al tuo corpo che non ho potuto vivere, alla tua porta a cui non ho potuto bussare.

Perché dettagli così importanti che ho vissuto, che sono stata costretta a vivere, che siamo stati costretti a vivere, continuano sempre con te, con te solo e con te si accrescono e riprendono fiato.

Ma mi ricordo all'improvviso delle impossibilità e dei ritardi.

Mi viene quindi in mente una domanda che rimbalza in me senza tregua: avevo amato te oppure la tua eventualità che da anni mi insegue?


Nonostante una tale tempesta dentro di me, mi pareva di non poter cogliere alcuna reazione dal mio riflesso e, a tratti, temevo la mia stessa immagine, come se comunicassi a me stessa la notizia di un pericolo imminente, del morire in un amante.

Mi trovavo in un luogo del tempo e del cuore difficile da identificarsi.

Non volevo uscire da questa storia, non volevo abbandonarmi all'evidenza dei fatti, non volevo rassegnarmi alla realtà riflessa nello specchio del mondo.

Perché le illusioni del cuore erano le più gratificanti.

Avremmo potuto incontrarci ancora una volta, in quell'attimo di febbrile eternità in una città di cui non avremmo ricordato mai il nome e in una strada i cui tratti sarebbero svaniti con la luce del mattino.

Poi, facevamo l'amore in un letto enorme, fra lenzuola di cotone profumate di marsiglia.

E ci perdevamo nel nostro sogno, compenetrandoci.



Ricordi dalla nostra più bella storia d'amore.

9.7.10

Il contrario di uno


E adesso, eccoli finalmente qui, sposati e soli.

Ma perché non lasciava perdere l'arrosto, la torta e gli ospiti, non la copriva di baci e la conduceva al letto a baldacchino nella camera accanto?

Erano soli, dunque, e liberi in teoria di fare ciò che volevano.

Ma condussero un pasto per il quale nessuno dei due aveva appetito.


Mi sembra quasi di vederti, mi gira la testa, mi si stringe il cuore.

Mi sento lontana.


Perciò vorrei non fare nulla.

E aspettarti.

Attendere che tu ti avvicini.

Lasciare che io possa avvicinarmi.


Passività di un'attesa generatrice di pensiero.

Attività di un pensiero in un corpo vegetante.


Reazioni opposte allo stesso senso di abbandono, vuoto e indifferenza.


Quando la persona che se ne va è quella che ti ha messo al mondo, la reazione è di non accettazione sfociante in rabbia mista ad una sensazione di riscatto e rigenerazione.

Reazione per opposizione.

Fare-disfare-agire-creare.

Non si può perdere tempo, non si può restare a guardare un mondo che merita di essere vissuto.

Nonostante qualcuno abbia deciso di non viverlo, o di non lasciartelo vivere per gelosia o innata competizione.

Bisogna dimostrare di essere all'altezza, di potercela fare, di non aver mai mollato.

Troppa fatica cercando di cambiare relazioni che non vedono alcuna svolta.


Ma quando sei tu che te ne vai, quello stesso senso di vuoto e dolore, diventano paralizzanti.

Tutto perde senso, sfuma e si priva della sua anima.

Così il mio corpo, così il mio cuore.


La sofferenza di una ferita che stenta a rimarginarsi genera una reazione catena difficilmente controllabile.

Il cuore impazza e il corpo si immobilizza.

Opposti concordi.

Inconciliabilità interna allo stesso corpo, alla stessa anima.

Che si lacera, si sfalda, perde consistenza.

O così sembra.


In realtà non fa che farsi più forte, più saggia, più libera di amare ancora e di nuovo.

Ma non vuole amare che te.

Non vuole vedere che te.

Non vuole sentire che il tuo calore.

Non vuole percepire che i tuoi colori.

Non vuole ascoltare che la tua voce.


Una dipendenza da droghe.

Una sobria sensazione di ubriachezza.

Una devastante sensazione di eccitazione.

Un'insolita contorsione viscerale.


Un labirinto la cui uscita è palese, ma non la si vuole raggiungere mai.


Una sensazione di calore che riempie ogni vuoto.

Un'idea di benessere che cancella ogni dolore.


Un amore che cresce.

Una vita che vive.


Due corpi a metà.

Il contrario di uno.