8.12.08

ermetismo

Le mie giornate scorrono senza che nemmeno me ne accorga.

troppo a cui pensare.

troppo poco tempo per farlo.

un ermetismo diffuso nasce da tutto questo.

pochi pensieri. concisi. inespressi. ridotti all'estrema compattezza.

oggi va così.

domani chissà.

ma io penso che andrà allo stesso modo.


riporto su questa pantalla pixelata ciò che avevo annotato in questi giorni su fogli, scontrini, pezzi di carta e supporti più o meno virtuali. non elaborerò nulla. lascerò che il tempo mi aiuti a sviluppare questi concetti e ritrovarne un'applicazione e una degna concretizzazione. saggio aiuto del tempo. per fortuna che ci sei tu che, anche se all'inizio nessuno ti crede, poi sei il solo che aiuta a capire, metabolizzare, dimenticare, ricordare, ravvivare e definire.

sarà una mail terribilmente fredda e a tratti distaccata. ma non per volontà. e se lo è la mail non è detto che lo sia anche io. ma devo ammettere che mi sono terribilmente stufata di tutto quel mondo di infinita retorica che spesso ci siamo portati addosso come un cappotto che ci pesa e non ci riscalda affatto.

nessuna implicazione è contenuta in queste parole.

semplicemente combatto fra la voglia di giocare con le parole e la volontà di dare un senso a tutto ciò che scrivo. che ti scrivo.

come in una lista della spesa.

una terribile e silenziosa lista della spesa persa in qualche remoto ipermercato di non-so-bene-quale-città in non-so-bene-quale-paese.



pensiero 1.

mail. narciso. adone. retorica a tratti stantia e ripetitiva mescolata ad una volontà di essere teneramente dolci. per troppo tempo sono stata abbagliata da tutto questo. voglio solo cose vere. sincere. e chiare. 

forse ho bisogno di tanta chiarezza negli altri forse proprio perchè io non lo sono affatto. 

ma questo è un altro problema, come diresti tu. o forse no?


pensiero 2.

eccessiva esaltazione dell'aspetto fisico. non ho più voglia di fare l'amore. in generale. con nessuno. non ho neanche lontanamente la testa per concedermi a qualcuno fisicamente. i miei pensieri sono sempre e costantemente altrove. su quel futuro che pensavo di avere trovato, mentre invece lo sto ancora, miseramente, cercando.

ironia di un destino che mi ha portato lontana, mentre tu ti stai inesorabilmente avvicinando.

e io che faccio?cerco solo di non sprecare il denaro di questo viaggio.

cerchiamo di far fruttare i soldi in qualche modo.

almeno quelli. 

dato che le idee decidono di fruttare solo quando fa comodo a loro.


pensiero 2 bis. 

aspetto fisico esaltato in ogni suo aspetto. non posso e non voglio vivere circondata da questo terribile mondo del guardare solo per guardare senza vedere nulla. non posso resistere con una persona che è attratta da me per ciò che sono fisicamente. anche sì. ma non voglio sentirmi ripetere "che braccia, che spalle, che schiena". è finito il tempo dell'esaltazione del culturismo.

adoro curare il mio corpo, ma odio che qualcuno me lo faccia notare.

insensata paranoia profondamente radicata in un io non più modificabile.

non fino a questo punto. perlomeno.

o forse no?


pensiero 3.

adoro la moda, sì. ma solo quella che faccio io.

adoro fare fotografie, sì. ma solo come dico io.

egoismo ridondante.

cambiamento diffuso.

non voglio essere vittima della moda. nè tantomeno di questo fottutissimo istituto. che mi sta inesorabilmente sottomettendo ai suoi gusti e ai suoi ritmi che, invece non fanno che aumentare questo senso di nausea.

il tempo dello psico-reato è lontano dal ritornare presente.

o forse no?


pensiero 4.

illusione.

come si può parlare di illusione, di venire illusi, quando per mesi non ho fatto che cercarti e dimostrarti di essere lì solo e soltanto per te e tu te ne sei sbattuto. o forse no?

forse io non ti ho mai cercato. non ti ho mai dimostrato nulla.

e tu tantomeno.

1-1: palla al centro.


pensiero 5.

sbattersene.

forse sono io che me ne sono sbattuta ogni volta che te andavi dicendo che sarebbe stata l'ultima? cosa c'è di diverso oggi in te da quell'ultima volta? cosa c'è di diverso in me da quell'ultima volta che non mi fa più commuovere quando mi dirai che te ne andrai ancora. per sempre?

nuova sensibilità. forse.

nuovo io. non penso.

nuovo modo di vedere le cose-sentire-provare-richiedere-esigere-dare-fare-disfare. molto probabile.


pensiero 6.

ho passato mesi ricevendo sempre gli stessi messaggi. nel bene e nel male. e sperando in un cambiamento. nel bene o nel male. come amano dire quei seguaci di quel grande esempio di amore che oggi sembra essere stato un pò dimenticato, da alcuni, e sopravvalutato, da altri.

cerchiamo il nostro amore.

cerchiamo di fornirne noi un esempio. e non qualcun altro.

dio è morto. dicevano.

io non ci credo.

ma lasciatemi pensare che possa essere anche così.

chissà perchè poi la gente sbatte ancora, e in maniera così forte, la testa contro il muro per cercare di capire cosa sia questo maledettissimo amore, invece di viverlo un pò.

mi sono stancata di parlare di amore.

mi viene la nausea.

lo stomaco si sta ribellando. rivoltando. un'altra volta. la seconda da quando sono seduta davanti a questo schermo che prima o poi finirà per accecarmi.

mi è passata la fame.

peccato, era ora di pranzo.

peccato, avevo preparato una splendida frittata di zucchine. l'ennesima.

forse meglio così.

sì, è sicuramente meglio che mi  sia passata la fame, almeno non devo mangiare la stessa merda per il quinto giorno di fila.


pensiero 7.

difesa.

naturale e inarrestabile meccanismo di difesa.

apertura-chiusura al mondo.

indicibilità di  una situazione non ben definita.

indefinitezza di una situazione temporaneamente ben definita.

attesa di un momento che verrà in cui le cose sembreranno e potranno cambiare.

per il momento sto. e ora stai. come dicevano le migliori insegnanti di aerobica, strizzate nelle loro tutine dai colori psichedeliche in quegli eclettici anni Ottanta.


il numero 7 ci conduce alla fine.

in questa temporanea fine ti abbraccio.

io-abbraccio-te.

siamo chiari.

per una volta.


con quello che tutta questa chiarezza potrebbe mai comportare.