7.5.10

offeso

Perché prima o poi arriva quel momento in cui tutto perde senso.
Quel momento che hai sempre cercato o perlomeno sperato di poter rimandare.
Stamattina, quando ti sei alzato, stanco ma sempre euforico di vivere, in ritardo ma sempre con la voglia di arrivare lontano, non sapevi che oggi sarebbe stato proprio quel fottuto giorno.
Quel giorno in cui tutto assume un colore. Quello sbagliato.
In cui ogni maledettissimo sforzo che era stato fatto, si scopre essere stato indirizzato nella direzione sbagliata.
In cui le uniche persone che avrebbero dovuto essere presenti, incondizionatamente e calorosamente nella tua vita, si scopre che non hanno mai visto che loro stesse riflesse in te.
In cui ogni loro tentativo di avvicinamento, controllo, amore, altro non era che una loro mera gratificazione personale.
In cui la superficie sembra essere più ricca della profondità.
In cui le apparenze recitano da protagoniste.
In cui tutta la fatica rimane tale.
In cui ogni speranza si trasforma in rabbia e delusione.
In cui il pianto diventa la sola forma di comunicazione possibile.
In cui la stanchezza prende il sopravvento.

Proprio in quel momento, vaffanculo.

Vaffanculo perché infantile e perché sì.
Vaffanculo perché ne ho voglia.

Perché sono stanca di lottare contro fantasmi, perché quei maledetti mulini a vento rimangono tali anche alla luce del sole, perché non serve troppa immaginazione per sentirsi malati, perché la mia voce é ormai muta, perché scoppiare a piangere pervasi dalla sensazione di vuoto che lasciano alcune relazioni fa male anche in una tiepida notte di primavera, perché neanche la libertà del movimento riesce ad anestetizzare la costanza di un dolore che proviene da dentro e non se ne va, perché capire e comunicare la bellezza delle cose non serve se nessuno attorno a te parla la tua lingua, perché nulla ha valore se non è condiviso, perché allora ci si sente davvero soli.

In coppia, in famiglia, in società, fra amici, nella folla, nel mondo.

Perché coloro che abbandonano forse non colgono fino in fondo la portata di un tale gesto.
Perché la loro coscienza si ripulisce all'istante.
Perché la loro conoscenza non va mai troppo in profondità.
Perché la superficie costa meno fatica.
Perché su é sempre meglio che giù.
Perché sono incazzata e dico vaffanculo.
Perché voglio cambiare tutto questo, ma forse davvero non si può fare.
Perché là in fondo vedo una luce, ma loro, da quella fottuta caverna, non vogliono uscire.

E che ci restino.

Ma non smetterò di esprimere giudizi di valore.
Perché ogni cosa ha il suo peso.
Perché voglio capire e comprendere il senso della Vita e dell'Amore.
Perché non so per quale inconsapevole ragione siamo finiti qui, ma sento essere un dono fantastico, e solo chi ne ha intravisto la potenza, chi è abbastanza forte per confrontarvisi, chi ne accetta i potenziali rischi, vi si immerge.

Fino al collo.

Fino a soffocare.