12.7.07

wordless me - loveless you


"notte prima degli esami"-mi consigliano.
“notte dopo un esame”-mi si addice maggiormente.

come avrei potuto non guardarlo.
come avrei potuto non pensare a te non appena i titoli di coda avessero fatto il loro ingresso.
come avrei potuto non pensare a te durante ogni singolo fotogramma, ogni singola battuta, con quell'accento così romano, con quell'accento così tuo, con quel modo di essere che così tanto ti contraddistingue.
come avrei potuto non.
avrei.
non ho.

non ce la faccio.
impossibile.
cazzo, ma perchè, cazzo.
non ce la faccio.
possibile che non riesca a non amarti.
possibile che non riesca a convincermi del male che mi hai fatto per starmene definitivamente lontana da te.
possibile che non riesca a capire e a farmi una ragione del fatto che tutto ciò che mi sento dire, forse, un fondo di verità ce l'ha?
possibile.
reale, direi.
surreale a tratti.
sublime a momenti.
logorante, altri.

in una serata come questa, in una serata in cui tutto sembra essere giunto al meglio, in cui tutto lo stress pre-esame sembra essere svanito nel nulla, in cui l'estate sembra farsi sempre più prossima, in momenti come questi emerge un piccolo, ma costante pensiero chemi impedisce di godere appieno di tutto ciò: emerge una fottutissima immagine che mi impedisce di sorridere, emerge la sola e ancor più fottuta immagine che, sola, mi fa sorridere.

perchè sto così male, perchè, cazzo, perchè.

semplice e lineare risposta.

perchè?

detesto coloro i quali si piangono addosso, detesto chi non riesce ad andare avanti, detesto chi fallisce, detesto chi demorde, detesto chi lascia le cose a metà, detesto chi non crede, detesto chi non ama.
detesto.

mi detesto.

per tutto di cui sopra mi detesto.

non riesco a non piangere.
perchè dovrei non piangere?
perchè dovrei piangere?

non mi ami.

la risposta a tutto.
detta bene o detta male, proferita garbatamente in dolce stilnovo o urlata da una sudicia cornetta di un infettattissimo telefono pubblico, la sostanza non cambia.

nulla cambia.
o forse era che tutto mutava e nulla si distruggeva.
non ricordo bene.
non ricordo nulla.

la mia mente è un test a completamento guidato le cui risposte sono state inavvertitamente coperte con un foglio bianco prima che venissero fotocopiate.

ma porca puttana.

odio chi bestemmia.
lo detesto, direi.

la mia sintassi odierna è ridotta a un periodo monoproposizionale privo della benché minima forma di articolazione e subordinazione: pensieri vuoti, bianchi, senza senso.

o forse un senso ce l'ha...

invece di pensare a ciò che altri cantavano, dovrei cercare di capire per quale cazzo di fottutissimo motivo sia qui a piangermi addosso e a pingere su dei tasti che nel cuore della notte cercano di dare un senso ad un sentimento informe che si è creato nel bel mezzo del mio ventre.
nel mezzo.
al centro.
tu.

ogni cosa ti gira intorno.
"sei l'unica cosa che rimane a fuoco...mentre sono senza occhiali..."

non riesco a piangere.
le lacrime non scendono.
non ce la faccio.
non posso permettermi di piangere proprio nel mezzo di una così bella nottata, non posso piangere proprio quando tutti dormono, non posso piangere quando tutti ridono.
non posso.
ma cos'altro posso fare?

ho fallito.
ma ti amo.

questo può essere sufficiente più di mille altre parole, più di mille altre scuse, più di mille altre lacrime.

cerco di compiacermi in un sentimento che, così fine a se stesso, mi porterà all'autodistruzione, mi porterà ad impazzire al suono di ogni mezzo non ben identificato su due ruote che sfreccia nella notte così silenziosa e che mi passa così vicino affinchè le mie orecchie stanche possano sentirlo.

ti amo.

sei in ogni gesto-sorriso-sguardo-pianto-carezza-bagliore-flash-fotogramma-movimento-sogno-incubo-fantasia-realtà-magia-trucco-segreto-pensiero.



wordless me.
loveless you.