17.3.10

Contemporaneità di un amore.


La felicità è amore, nient'altro.

Felice è chi sa amare.
Amore è ogni moto
della nostra anima in cui essa
senta se stessa e percepisca
la propria vita.
Felice è dunque
chi è capace di amare molto.
Ma amare e desiderare
non è la stessa cosa.
L'amore è desiderio fattosi saggio;
l'amore non vuole avere
vuole soltanto amare.

Herman Hesse



Amore.

Non voglio muovermi.

Voglio capire, indagare, esplorare, vivere, andare a fondo, articolare ogni componente razionalmente sfuggevole di questo sentimento che mi pervade anima e corpo, in nome di una sensazione che non mi concede tregua, che mi regala le speranze più feconde e le delusioni più irreparabili.


E questa ricerca ha il suo centro in te.

A partire da me.


Soggettività di un processo emozionale generato dal nostro io più profondo e in cui veniamo pervasi, invasi, evasi.

Amore come emozione d'amore, come slancio, languore, desiderio, sogno.

Amore come energia creativa nel suo manifestarsi.

Energia che, attraversandomi, mi usa come sostanza per edificare un nuovo mondo, fuori, e un nuovo me stesso, dentro.

Amare ciò che ci sta creando e ciò che stiamo creando.

Sentimento bi-univoco di cui siamo figli e genitori.

Relazione in cui siamo al tempo stesso amanti e amati.

Relazione in cui possiamo, al tempo stesso, essere amanti e non amati o amati e non amanti.

Disparità di una relazione in cui chi ama si trasforma nel portatore sano di una crescita emozionale interiore che avvia alla nascita di un nuovo sé e di quel prototipo di collettività che si instaura nel tra-due dell'amore e in cui l'amato si rivela essere il perno, l'asse e il cardine attorno a cui si sviluppa l'esperienza della fusione, plasmando e modificando il mondo dell'amante consentendogli l'esclusivo accesso ad un mondo altro.


Esserci e non esserci.

Di quel sentimento, di quella persona e, di conseguenza, di quel mondo.

Inizio e fine dell'amore.


Oggi, dopo tanti viverci e non viverci, non si tratta più di percepire la paura della perdita, della tua perdita unita al senso di ansia mescolata al senso di vuoto seguito dal dolore dettato dal tuo potenziale non esserci, ma dobbiamo iniziare a riflettere sulle possibili conseguenze di questo amore e rispetto dell'amore.


Tutti i punti di riferimento, tutte le precedenti mete sono già state sconvolte più e più volte in maniera ogni volta catastrofica e ogni volta apparentemente definitiva.

Ma così non é stato.

Ogni volta un pezzo è stato ricostruito, un pezzo di cuore è stato rimesso al suo posto.

Sempre più forte.


Così il mio cuore. (E penso anche il tuo)

Che è stato distrutto, spezzato, ricomposto.

E ora é compatto, unito contro la forza distruttrice della debolezza, della menzogna, della vendetta e dell'egoismo nemico dell'amore.


Le idee sono lì.

La loro espressione é decisamente più confusa.

Sintomatica.

Paratattica.

Episodica.


Ma vivono. Percepiscono il potere di questa nuova evoluzione, di questo cambiamento che ne sta segnando la natura, di queste discussioni che, rimettendo in gioco premesse a tratti dimenticate, ne rinvigoriscono lo spirito preparandolo ad affrontare il "poi".

"Se vogliamo andare da qualche parte, dobbiamo passare anche da qui."

Ed é per di qui che stiamo passando.

Ed é in questo qui che sto sbattendo la testa ogni mattina, che sto convogliando ogni pensiero, che sto riconducendo ogni azione.


Mi accontento di essere qui.

Ma mi chiedo anche in che angolo di anima sono stata relegata. Che pezzo di cuore mi è stato dedicato.

Forse più nessuno.


Il mio grido, oggi, va altrove.

Non chiedo un ruolo centrale nella tua vita.

Non pretendo di essere il catalizzatore di ogni tuo pensiero o il motore di ogni tua azione.

Non aspiro a distoglierti dalle cose altre che ti accompagnano ogni giorno.

Non voglio più ripetere alcuno di questi errori carichi di insicurezze.


Il mio grido, oggi, vuole toccare quella componente di rispetto insita nell'amore che nonostante tutto il male fatto e ricevuto, che nonostante tutte le incomprensioni generate e subite, vuole migliorarsi e andare oltre, ma sempre nel nome di quel rispetto che sta alla base di ogni forma di amore.

Condividere un pensiero, non temendo che questo ci possa venir rubato.

Condividere un'emozione, non pensando che questa possa venir criticata.

Perché il mio cuore é vivo, forte, sicuro, ma esige rispetto.

Perché la mia anima é viva, pentita, cangiante, ma esige rispetto.

Nei piccoli gesti e nelle grandi parole.

Nelle piccole parole e nei grandi gesti.


Riconosco la forza di una tale richiesta, che resta però lì, fine a se stessa, che non vuole andare oltre, che non aspira ad un significato altro, che non punta ad un legame non voluto, ma che vuole solo essere la base nuova-chiara-lineare-serena per una relazione, qualsiasi forma le vorrai dare.


Un grande amore spaventa forse più di una grande paura.

Un tale sentimento può spiazzare più di mille agguati inattesi.

Ma in fondo, noi, non abbiamo mai avuto paura.


Brivido dell'assoluto nel contingente, misterioso, meraviglioso e divino.

Dono che chiede lode e riconoscenza.


Me lo hai insegnato tu.